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giovedì 22 gennaio 2015

Come organizzare una gita in montagna con neonati e bambini piccoli?


















Poco più di due anni fa ero quello che si potrebbe definire una grande appassionata di arrampicata in tutte le sue forme. Tutta la mia vita si concentrava su come passare il maggior tempo possibile a salire qualche pezzo di roccia da qualche parte. Poi, tutto cambiò in un attimo. Un attimo durato in realtà ben nove mesi duranti i quali ho iniziato a chiedermi come avrei gestito l’amore per la verticalità con quel piccolo essere che oggi è la mia più grande felicità. Di certo non avevo intenzione di abbandonare l’ambiente montano ma sapevo che avrei dovuto cambiare “inclinazione”, prediligendo ambienti più accessibili.

Il primo problema da risolvere: come portare un neonato in montagna?
Ci siamo attrezzati ancora prima della nascita di nostro figlio con uno zaino porta-bebè, un marsupio e una fascia porta-bebè, giusto per non farci mancare nulla e avere tutte le opzioni a disposizione. La prima gita in montagna con il pupo assomigliava però più a una spedizione avventurosa e noi a degli sherpa himalaiani!
Così ecco la prima regola che abbiamo dovuto imparato: portare solo lo stretto necessario per evitare l’effetto “mulo”!
La seconda regola che io mamma ho dovuto imparare (e accettare, ahimè): nei primi tre - quattro mesi di puerperio è meglio optare per facili camminate molto brevi e con poco dislivello, di durata non superiore all’ora di camminata. Il corpo di una neo-mamma deve ancora adattarsi al nuovo stile di vita (risvegli notturni, allattamento) ed è meglio non strafare.

Segue qualche riflessione su come organizzare una gita in media montagna con un neonato e poi con bambini piccoli:
- Decidere la meta e soprattutto la durata della camminata, informarsi bene circa eventuali punti di appoggio (punti ristoro, rifugi). Consultare le previsioni meteo onde evitare spiacevoli sorprese meteorologiche.
- Decidere chi porterà il bambino e chi lo zaino e quindi scegliere uno supporto adatto per peso e ingombro non soltanto al bambino ma anche a chi porta.

Il mio supporto preferito è la fascia, è molto più leggera di uno zaino porta-bebè e si adatta meglio al corpo di chi porta e al corpo del bambino. Si può portare in inverno come in estate e la si può sfruttare come coperta, parasole, paravento e persino come amaca. Mio marito invece si trova meglio con lo zaino porta-bebè che ha sempre un pratico spazio per pannolini di ricambio e salviette umide (così si alleggerisce lo zaino che porterà la mamma). Sia noi che il nostro pupo abbiamo amato poco il classico marsupio.



Abbigliamento: per andare in montagna non serve necessariamente del costoso abbigliamento tecnico, la buona e vecchia regola del “look cipolla” è sempre valida per tutti i componenti della vostra famiglia.
Se volete investire in abbigliamento tecnico, iniziate dalle vostre calzature: non andate a camminare in montagna con scarpe inadeguate! Avete bisogno di scarpe che diano sostegno ai vostri piedi e che soprattutto abbiano una bella suola antiscivolo per una perfetta aderenza ai diversi tipi di terreno che potreste incontrare in un ambiente di montagna!

Ho testato le scarpe Lizard Kross Terra 3S e sono veramente ottime per gite medio impegnative e passeggiate non troppo difficili! Morbide, calde, comode, con buon grip anche in situazioni meno ideali, su terreni fangosi e scivolosi. Lizard propone, inoltre, anche una vasta gamma di sandali sportivi adatti per camminate estive, trekking, hiking, per chi ama viaggiare leggerissimo.



Zaino: quante ore pensate di stare via? In base a questo calcolate una quantità sufficiente di liquidi per tutti. Per bambini allattati ovviamente il gioco si fa molto più semplice, latteria mamma lavora 24h/24h.

Cosa serve al bambino? Sicuramente pannolini, noi portiamo non più di quattro per una giornata intera fuori, ma qui saprete voi la frequenza dei cambi. Una confezione di salviettine umide, un telo “fasciatoio” pieghevole, un asciugamano piccolo, della crema solare (almeno fattore 50, UVA e UVB!) e una crema bebè costituiscono il nostro kit base.

Nostro figlio ormai è svezzato e quindi aggiungiamo solitamente un thermos con il suo pranzo, della frutta (secondo i gusti del bimbo, il nostro ama le banane), dei crackers salati o biscottini, uno yogurt, biberon con acqua. Ottima anche la frutta secca da sgranocchiare (datteri, fichi, albicocche biologiche e non trattate).
Direte, e i ricambi di abbigliamento? Dipende dal vostro bambino e dalle sue abitudini. Rigurgita spesso? Si sbrodola mangiando? Noi siamo dell’idea che anche un bambino un po’ sporco è sempre un bambino felice e sano e portiamo al massimo un body e una maglietta di ricambio. Grazie al look cipolla spesso gli strati più vicini alla pelle si salvano, salvo in caso di scariche brutte o giochi con l’acqua.

    
                                  

Cosa serve ai genitori? Con il look a cipolla si evita di riempire lo zaino di troppi indumenti extra, maglioni, maglioncini e giacche possono anche essere legati in vita. Pranzo al sacco o pranzo in rifugio? Se preferite la prima opzione, andranno benissimo dei panini imbottiti, del resto per lo spuntino potrete condividere la frutta, biscottini o crackers con il vostro bambino. Non guasta mai qualche barretta energetica o una tavoletta di cioccolata! Non dimenticate di bere tanta acqua! Un coltellino svizzero (o simile) nello zaino fa sempre comodo per tagliare ad esempio una mela o per intagliare rami che si trasformano in favolosi oggetti da gioco.

Qualche considerazione finale: portatevi a casa i vostri rifiuti, la montagna è di tutti e come tale sarebbe bello potersela godere limpida e profumata come creata dalla natura. Basta infilare nello zaino un sacchetto di plastica, così nulla va perso.

Il vostro bambino è già grandicello (sopra i 12 mesi)? Nulla vi vieta di toglierlo dal suo supporto e permettergli di camminare con le proprie gambine ove il sentiero lo consente.
Un bel modo per scoprire insieme la natura e condividere la passione per la montagna. Anche in termini di sviluppo motorio è molto importante far scoprire al piccolo che esistono salite, discese, terreni accidentati, gli permetterà di acquisire più agilità e sicurezza nel muoversi autonomamente.

Buone camminate e buona montagna a tutti!
Jasmin Pichler
Mamma, sportiva, Tester Lizard


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