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1 - In attesa all'aeroporto di Istanbul |
6 agosto 2016 volo Milano – Kathmandu con scalo a Istanbul: si parte per un lungo viaggio di tre settimane alla scoperta del Tibet.
Per entrare è necessario fermarsi qualche giorno in Nepal in modo da sbrigare le pratiche per il rilascio visto collettivo.
Ne approfittiamo per visitare la valle di Kathmandu, i villaggi e tre città principali, Kathmandu, Patan e Bhaktapur.
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2 - Patan |
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3 - Scuola gestita dalla Humanam Onlus vicino Bhaktapur |
Volo Kathmandu-Lhasa ed in poco meno di due ore ci troviamo a 3.560 m di quota, con i primi malesseri dovuti all'altitudine.
La bellezza del Potala ripaga però di ogni fatica.
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4 - Potala |
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5 - Potala |
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6 - Potala |
Rimaniamo quattro notti a Lhasa, base d’appoggio per escursioni in giornata con la visita degli innumerevoli monasteri nelle vallate circostanti.
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7 - Monastero di Ganden |
Con un lungo (più di sette ore) e scomodo trasferimento in pullman ci rechiamo al Lago Nam Tso a quota 4.680 m; lungo il tragitto valichiamo il La Ghen La Pass a 5.190 m ed incontriamo i primi accampamenti di pastori di yak.
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8 - Yak |
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9 - La Ghen La Pass 5190m |
Purtroppo la fatica del viaggio non è ripagata e ci attendono un pomeriggio e una notte di pioggia intensa e nessuno dei panorami spettacolari che tanto attendevamo, avendoli ammirati su internet prima della partenza. Il clima con un forte vento freddo non ci impedisce comunque di compiere la famosa “kora” intorno alla penisola e salire sul promontorio sopra il tempio.
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10 - Lago Nam Tso |
Tornati a Lhasa, inizia il lungo trasferimento verso il Campo Base dell’Everest sul versante Nord, quello cinese. Il viaggio che ci porta all’Everest durerà alcuni giorni, valicando una serie di passi sopra i 5.000 m e facendo tappa nei centri abitati di Gyantse, Shigatse, Baber e Rongphu.
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12 - Lago al Simu La Pass |
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13 - Al passo |
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14 - Monastero Pelkor Chode - La custode dei bagni |
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15 - Monastero di Sakya |
Al campo tendato, dove passeremo la notte, si arriva ancora col nostro pullman, poi si prosegue a piedi per una strada sassosa per gli ultimi 250 m di dislivello (4 km), per arrivare al Everest Base Camp, oltre il quale non si può proseguire se non si è provvisti di un permesso per il trekking. Purtroppo il cielo è coperto e non si scorge l’Everest (foto 16 Everest Base Camp), ma ci sorprende un temporale. Ringraziamo di aver avuto la fortuna di scorgere per alcuni minuti “La Grande Montagna” lungo il tragitto verso Baber, in una delle soste panoramiche.
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16 - Campo Base Everest |
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17 - Everest |
Dal terremoto del 25 aprile 2015 la strada classica per il Tibet, denominata “Fiendship Higway “, che da Shigatse poi prosegue verso il Nepal, passando da Kodari, è chiusa, quindi è necessario rientrare ripercorrendo in due giorni il tragitto via terra verso Lhasa e da qui prendere un volo su Kathmandu.
Antonella - Avventure nel Mondo.
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