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lunedì 14 maggio 2018

Viaggio scialpinistico in Norvegia.

Antonella Lorenzi (con Avventure nel Mondo) 

Quest’anno a marzo sono tornata in Norvegia per un viaggio scialpinistico, ma non solo, che mi ha portato a visitare tre diverse zone del Nord del Paese: l’area di Tromso, le Isole Lofoten e la Penisola di Lyngen.
Il viaggio comincia con l’arrivo all’aeroporto di Tromso e la sistemazione al bellissimo campeggio della città, nelle classiche casette rosse di legno, i robur”.

Aeroporto di Tromso

Campeggio

























Campeggio

Appena sistemati, anche se è tardo pomeriggio, partiamo per la prima gita con gli sci, sulla Penisola di Kvaloya. Tornando in macchina, sulle strade bianche di neve, abbiamo incrociato un gregge di renne che non voleva saperne di liberare la strada per farci passare, per nulla intimorite da noi e dalle auto.

Renne

Il secondo giorno a Tromso ci siamo svegliati con una giornata di sole bellissima, dedicata alla salita sull’Ullstinden  (1.078 m), da dove si gode un magnifico panorama sulle aspre Alpi di Lyngen, al di là del fiordo.

Alpi di Lyngen

Terzo giorno impiegato quasi interamente con il lungo trasferimento da Tromso fino alle Lofoten, nella zona di Svolvaer, al Hammerstad Camping. Il posto è bellissimo, sempre con le “cabin” (casette) di legno rosse affacciate sul fiordo.

Hammerstad Camping

 Hammerstad camping

Alle Lofoten troviamo ancora neve polverosa, grazie alle temperature di poco sotto lo zero, e possiamo fare due splendide gite al Torskmannen (755 m) e al Pilan (828 m); il pomeriggio invece lo dedichiamo alle visite turistiche, un giorno a Svolvaer, a pochi chilometri dal nostro campeggio, e l’altro vero sud, fino al caratteristico paesino di Henningsvaer, collegato alla terra ferma (comunque sempre un’isola) da un ponte.

Gita al Pilan

Svolvaer

Svolvaer

Purtroppo il viaggio prevede di abbandonare le Lofoten, dove ho lasciato il cuore, e tornare a Nord di Tromso, all’interno del Circolo Polare Artico, sulla Penisola di Lyngen. Il viaggio in macchina dura più di 7 ore, anche se sono “solo” 470 km, perché in Norvegia i limiti di velocità sono molto bassi, sempre 50 o 70 km/h, i controlli numerosissimi e le multe salate. Comunque le strade sono sempre coperte da neve o ghiacciate e abbastanza strette e tortuose, seguendo la morfologia dei fiordi e delle insenature montuose.
Soggiorniamo in una struttura all’estremo nord nella penisola, nella zona di Nordlenangen, sempre in “robur” di legno rossi direttamente sul mare, con le casette su pontili e palafitte di legno. 

Nordlenangen

Nordlenangen

Bellissimo partire dalla porta di casa direttamente con gli sci ai piedi, per salire su pendii semplici  ma anche più impegnativi e di soddisfazione come lo Storgalten (1.200 m).

Fiordo a Nordlenangen

La salita

Storgalten

I dieci giorni in Norvegia passano in fretta, con più di una gita scialpinistica al giorno e un meteo perfetto che ci ha regalato anche le aurore boreali per ben due notti.

Aurore boreali








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